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Un portale a cura di Marco Ilardi

I quartieri spagnoli

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quartieri Spagnoli Napoli Nascono nel secolo XVI ,per volontà del viceré Don Pedro Alvarez de Toledo per accogliere le truppe spagnole di passaggio nel Regno.

Nel 1532 con l’arrivo del nuovo viceré , si diede a Napoli e Pozzuoli L’avvio a una nuova ricostruzione e di ampliamento della città , che diede a Napoli una importante svolta.

La prima occupazione nei suoi 20 anni di regno del viceré, fu quella di dare nuova luce a Napoli rendendola una delle roccaforti dell’impero Spagnolo.

In quel periodo 1529 Napoli era uscita esausta da una terribile epidemia che porto un bilancio di circa 60.000 morti . Nel 1534 diede l’avvio ad una espansione della citta oltre i confini delle mura,e al rinnovo della pavimentazione delle strade.

Nella citta di Pozzuoli fece costruire Torre Gaveta e la Torre di Patria per difendere la cittadina dalle incursioni dei corsari , e in piu altre 300 torri minori per la difesa delle coste del regno.

Riattivo l’antico acquedotto romano e ripopolò la zona dei Campi Flegrei che era disabitata in seguito all’eruzione del Monte Nuovo nel 1538.

A Napoli a lui si deve il ripristino della Crypta Neapolitana ( Consentiva il collegamento di Pozzuoli e Napoli ) e la costruzione di via Toledo (Via Roma).

Infatti fu quest’ultima che consentiva il collegamento della città con il nuovo quartiere progettato dal Viceré spagnolo.

I quartieri spagnoli furono appunto progettati come una scacchiera con vicoli e strade che non erano piu larghe di 4 o 5 metri e con edifici di massimo 2 piani ,essi servirono per alloggiare le truppe di soldati spagnoli che da li poi venivano smistati nelle varie zone di confine dell’ Impero.

In questo labirinto di vicoli molti stretti dove la luce del sole non raggiunge mai le stradine transitavano dai 5 ai 6 mila soldati e spesso la convivenza coi napoletani non era sempre felice ,infatti in questi stretti vicoli di Napoli gli spagnoli passavano buona parte delle loro giornate in esse mangiavano dormivano e cercavano anche i loro divertimento, questo diede adito allo sviluppo della prostituzione ,le ragazze napoletane per motivi economici erano spesso costrette a vendere i lori servigi in cambio di denaro , inoltre i soldati riuniti in gruppetti spesso derubavano i passanti dei loro averi.
La risposta dei napoletani alle angherie degli spagnoli non si fece attendere e nonostante le severe pene che il viceré infliggeva ai suoi soldati , spesso dopo una calda e lunga notte , accadeva che al mattino si scopriva in una viuzza del quartiere il corpo senza vita di qualche soldato spagnolo .

Nessuno aveva visto o sentito niente ovviamente.
I Quartieri Spagnoli sono circoscritti da un area di 765.000 metri quadrati e sono compresi tra il corso Vittorio Emanuele e via Toledo.

Nei tempi passati erano visti come un luogo pericoloso e malfamato dove specialmente per i turisti era sconsigliato avventurarsi per non subire furti o scippi.

Ultimamente però è diventato una tappa fissa da visitare a Napoli in quanto sono sorti molti bed and breakfast, localini e ristorantini che hanno ridato splendore ad uno dei quartieri storici di Napoli

Il museo Maradoniano

Da molti anni sulla facciata di un palazzo nei quartieri spagnoli campeggiava un immagine di Diego Armando Maradona, il nostro campione, l’unico che ha mantenuto la promessa di portare lo scudetto a Napoli.

E ‘probabilmente uno dei murales più antichi che ricordi.

Questo luogo dopo la morte di Diego è diventato quasi un luogo di culto e sotto al murales è nato un vero e proprio museo con tanti ricordi legati al Pibe de Oro ed una processione di persone che quotidianamente viene a visitarlo.

Molti campioni del calcio ed allenatori quando fanno tappa a Napoli per le partite di campionato compreso il grande Jose Mourinho vengono a rendere omaggio a Maradona ai quartieri spagnoli.

 

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