Un portale a cura di Marco Ilardi

Farmacia degli Incurabili: un capolavoro barocco nel cuore di Napoli

Interno farmacia storica con scaffali di vasi antichi
Di cosa parla questo articolo
La Farmacia degli Incurabili di Napoli è uno dei più straordinari esempi di connessione tra arte e scienza. Nata nel Settecento come parte del celebre ospedale fondato da Maria Longo, conserva ambienti barocchi intatti, opere d’arte, strumenti storici e un misterioso "Utero Velato" reso celebre dal cinema. Oggi è visitabile tramite il Museo delle Arti Sanitarie, su prenotazione.
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L’Ospedale degli Incurabili: origine e spirito della cura

Nel cuore del centro storico di Napoli, tra i vicoli che raccontano secoli di storia, sorge il complesso dell’Ospedale degli Incurabili, fondato nel 1522 da Maria Longo, nobildonna catalana miracolosamente guarita da una grave artrite. La struttura nasce come rifugio per chi era escluso dagli altri ospedali: sifilitici, poveri, malati cronici. L’ospedale si distingue fin da subito per la sua apertura verso i più deboli e per l’innovativo approccio sanitario, diventando un punto di riferimento per la medicina del tempo.

La nascita della Farmacia Storica

All’interno del complesso, a metà del Settecento, prende forma la Farmacia degli Incurabili, un autentico laboratorio di scienza e arte. L’antica spezieria fu ampliata grazie alle ricche donazioni delle famiglie aristocratiche e ristrutturata sotto la direzione di Domenico Antonio Vaccaro. L’ambiente fu progettato per rispondere sia a esigenze mediche che estetiche, in linea con il pensiero illuminista che permeava la Napoli dell’epoca.

Un interno da capogiro: arte, scienza e simbolismo

La Farmacia è divisa in tre ambienti principali: la contro-spezieria, il laboratorio e la sala grande. Quest’ultima è un trionfo di Barocco e Rococò: scaffalature in legno di noce, 420 vasi in maiolica decorati a mano, pavimenti maiolicati di rara bellezza firmati dai fratelli Massa. Il bancone centrale, la scala elicoidale, gli intarsi lignei sono frutto del lavoro dell’ebanista Agostino Fucito. Sulla volta, campeggia il dipinto di Pietro Bardellino “Macaone cura Menelao ferito”, metafora visiva della funzione terapeutica dell’arte.

Il mistero dell’Utero Velato e il legame con il cinema

Un elemento enigmatico e poco noto al grande pubblico è la presenza nella Farmacia di una scultura conosciuta come “Utero Velato”. Questa scultura marmorea, simile al più famoso Cristo Velato, è stata resa celebre da Ferzan Özpetek nel film Napoli Velata, dove appare in una scena densa di simbolismo. Il regista la interpreta come un omaggio alla fertilità e all’anima nascosta della città, rafforzando l’aura esoterica che circonda il complesso.

Il Museo delle Arti Sanitarie: un’estensione naturale della visita

Adiacente alla farmacia si trova il Museo delle Arti Sanitarie, voluto dal chirurgo Giovanni Rispoli. Qui si ripercorre la storia della medicina napoletana attraverso strumenti chirurgici, libri antichi, modelli anatomici e farmacie portatili. Un percorso che va dal XVII secolo fino all’epoca moderna, culminando con la figura di Giuseppe Moscati, medico e santo.

Informazioni per la visita

Attualmente la Farmacia è accessibile tramite il Museo delle Arti Sanitarie, dato che parte del complesso è in restauro. Le visite si svolgono nei giorni feriali, con turni guidati alle ore 10:00, 11:00 e 12:00. La prenotazione è obbligatoria. Non è previsto un biglietto fisso, ma è richiesto un contributo libero per sostenere i lavori di conservazione.

Contatti utili:

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