Situata in una traversa a ridosso del Corso Umberto alle spalle di Piazza Garibaldi l’antica Basilica è una delle poche resta del passato rimaste nella zona adiacente la Stazione centrale di Napoli ,scampata al Risanamento di Napoli nel secolo scorso.
Infatti verso la fine dell’ottocento ,fu attuato un piano urbanistico ,che con l’intento di debellare il colera e di dare una ripulita alla zona ,l’intero quartire fu soggetto a un ricostruzione, che vide interi rioni ,vicoli e viuzze , con palazzi addossati l’un su l’altro rasi al suolo ,per far spazio ad una strada ampia e luminosa , che ricalcasse in parte i boulevard francesi ,la strada è appunto il Corso Umberto.
La famosa Basilica ha pero radici che affondano in un passato molto più remoto e vetusto.
Pare infatti che la chiesa di san Pietro ad Aram sorga nel luogo dove san Pietro celebrò la prima messa ,e in tal momento battezzò due santi (santa Candida,Sant’Aspreno) altrettanto famosi le cui gesta si confondono tra miti e leggende.
L’Apostolo Pietro proveniente da Antioca e diretto a Roma, fece una sosta a napoli ,e qui incontro una vecchia signora,di nome Candida, la quale era gravemente malata.
Quest’ultima portata a cospetto del Sant’uomo ,implorò la la grazia per la sua guarigione ,nonostante ella fosse una pagana e non credente. Pietro commosso da tale richiesta opero la guarigione , e l’anziana donna guarita dal male ,condusse Pietro da un altro infermo un certo Aspreno, e anche per lui si compi il miracolo. I due Pagani si convertirono al Cristianesimo con tale fervore che L’apostolo Pietro alla sua partenza da napoli consacrò Aspreno primo vescovo di Napoli.
Aspreno fu profondamente legato a questo luogo , l’altare dove Pietro (Ara Petri) aveva celebrato ,pregato e compiuto i suoi prodigi ,egli lo custodi prima in all’interno di una piccola edicola e poi inseguito nella Basilica di San Pietro ad Aram li sopra eretta.
Anche Candida non lascio mai più questo santo posto.
La credenza popolare vuole che la santa donna abbia vissuto nella cripta sottostante l’originaria chiesa napoletana ,alla quale si accede mediante una piccola scala dal transetto sinistro, che in seguito a dei lavori di recupero e di restauro della chiesa si è scoperto essere le vestigia dell’originaria chiesa paleocristiana.
Nella cripta si sono rinvenuti numerosi scheletri di martiri Cristiani, fra di essi quello di Candida che divenne poi , ed è ancora oggetto di venerazione del popolo napoletano.
Esso è posto in una nicchia di fianco all’altare dove numerosi fedeli si recano da tempo immemore in cerca di grazia.
Secondo le tradizioni la chiesa dovrebbe risalire al 44A dopo Cristo , in concomitanza del passaggio di San Pietro, mentre altre fonti fanno risalire la ciesa all’anno 877 dopo Cristo.
L’attuale forma e stile dell’edificio sono sicuramente del secolo milleseicento, nonostante nel XII secolo vi fu l’annessione di un monastero.
Inoltre dopo molti stravolgimenti della zona in seguito alle tante vicissitudini della città di Napoli, l’edificio perse alcuni parti del suo perimetro, ma ciononostante essa conserva ancora elementi di prestigio ,vedi l’ara Petri , l‘altare di San Pietro e l’antichissimo affresco di Santa Candida riportato alla luce dopo i recenti restauri, e ancora le numerose e pregiatissime opere di immortali artisti come Luca Giordano e tanti altri.
La chiesa è anche punto di riferimento per i credenti e per il culto delle anime Pezzentelle.
Il culto delle Anime Pezzentelle si basa sul principio dello scambio alla pari, cioè i morti chiedono ai vivi di intercedere tramite delle preghiere per la salvezza della propria anima, in cambio di protezione e perché no anche di una vincita ,magari a Lotto.
Il primo che è alla base di questo culto passo, è la scelta da parte dell’anima di chi tra i vivi dovrà intercedere con preghiere per la salvezza della propria anima.