Palazzo Tarsia detto anche Palazzo Spinelli di Tarsia è uno dei più sontuosi palazzi nobiliari della citta di Napoli situato a Largo Tarsia.
Esso risulta essere cosi complesso nella sua struttura architettonica da restare alla fine un opera incompiuta e inoltre data la sua estensione è abbastanza grande da dare origine a un piccolo quartiere.
In effetti quello che la varie vicende nei secoli ci hanno lasciato di questo palazzo ,sono solo una parte del più ampio e ambizioso progetto di questa struttura.
L’opera fu commissionata dal principe di Tarsia, Ferdinando Vincenzo Spinelli, all’architetto Domenico Antonio Vaccaro.
Il principe di Tarsia ,era discendente della famiglia Spinelli ,un’ antichissima famiglia nobiliare napoletana, che vantava nel suo albero genealogico numerosi e validissimi guerrieri ,sin dal tempo delle crociate.
Il principato di Tarsia fu conferito nel 1642 a Ferrante Spinelli, il titolo si estinse si estinse nel secolo scorso.
Già nel seicento alcune fonti descrivono nell’area del largo Tarsia, dell’esistenza di un grandioso palazzo con annesso un esteso giardino che lo precedeva.
Nel secolo successivo il principe napoletano Ferdinando Spinelli fece ristrutturare e ingrandire l’edificio già esistente ,ancora oggi riconoscibile nel corpo principale dell’edificio.
Dall’edificio centrale in stile sgargiatamene Rococò napoletano
partiva un ampio emiciclo terrazzato e interamente maiolicato ,decorato tutt’intorno da statue in marmo, purtroppo non più visibili da qualche anno.
Attraversando tre ampi archi si accedeva a dei viali che conducevano a dei terrazzi pieni di giardini e fontane.
Tutt’intorno gli edifici erano talmente estensi ,tanto da ospitare anche un serraglio.
Dal primo cortile si scendeva attraverso i tre archi in un vasto spiazzo servito da due viali .cosi grandi da passarvi contemporaneamente cinque carrozze messe di fianco.
Gli appartamenti non erano di minore importanza, infatti oltre la loro grandiosità vantano volte decorate da artisti come Nicola Rossi, Francesco Pagano, inoltre lungo tutto l’ambiente erano disseminate cappelle, armadi intagliati ,orologi solari ,stucchi dorati e quanto più ci poteva essere di Barocco.
Il palazzo ospitava anche dei gabinetti di fisica e di chimica, e una ricchissima biblioteca.
La pinacoteca personale dei principi vantava ospitare opere di Giotto, Raffaello, Tiziano ,Tintoretto ,Veronese ,Durer ,Rubens ,Van Dyck , Breughel ,Claudio di Lorena e numerosi maestri napoletani, la pinacoteca aperta agli studiosi , era la somma vanteria e attrattiva del palazzo.
Largo Tarsia Napoli diventata un parcheggio
Con l’estinzione della famiglia nel XIX secolo ,il palazzo lasciato all’incuria del tempo e al degrado ,offre oggi la mortificante vista di un parcheggio .