Il termine Nacchennella, noto anche come ‘nnacchennella, è una parola napoletana che incarna un ricco retaggio linguistico e culturale, quasi dimenticato. Tradizionalmente utilizzato per indicare un comportamento ritenuto effemminato, il suo significato si estende ben oltre questa semplice etichetta, intrecciando storie di vita quotidiana e tradizioni locali.
Origini e Significato
Il vocabolo potrebbe trarre origine da “nacca”, che nel dialetto locale identifica il femore o la natica, facendo riferimento a un modo di camminare che ondula le anche. Tale caratteristica è evidenziata anche nel folklore locale, dove si accompagna tradizionalmente alla danza della tarantella sorrentina, esprimendo vivacità e una certa teatralità nei movimenti.
Antonio Altamura, nel suo dizionario Napoletano, spiega che il termine si collega all’andamento del ballo con le parole: “Nacche e pacche e nierve ‘e vacche, iamme a ‘o muolo a fa’ porchiacche”, che potrebbe essere tradotto come “muovendo le anche, andiamo al molo a fare gli effemminati”.
Contesto Sociale e Uso
Nella società napoletana di un tempo, dire “Nun fa ‘o nacchennella” era un modo per rimproverare gli uomini che si immischiavano in questioni ritenute esclusivamente femminili o che si dedicavano al pettegolezzo. Questo uso mette in luce come il linguaggio rifletta spesso la percezione sociale dei comportamenti e dei ruoli di genere.
Interpretazioni Alternative
Un’etimologia meno accreditata ma affascinante suggerisce che “nacchennella” derivi da una storpiatura del termine francese ‘n’a qu’un oeil’, ovvero “ha un occhio solo”. Questa teoria si ricollega agli uomini dell’alta società che, tra l’800 e il 900, utilizzavano il monocolo per osservare attentamente, spesso con un’ostentazione che rasentava il ridicolo agli occhi dei loro contemporanei. L’interpretazione popolare trasformò la frase in un’espressione omofonica che sottolinea l’atteggiamento affettato e l’eleganza esagerata di certi individui.
Riflessioni Culturali
Oggi, il Nacchennella può essere visto come una finestra sul passato di Napoli, un modo per esplorare come l’identità e l’espressione personale siano state percepite e discusse in epoche diverse. La sua evoluzione nel tempo offre spunti di riflessione sulla società napoletana, sui cambiamenti nei costumi sociali e sull’importanza di preservare il patrimonio linguistico come testimonianza della storia culturale.
In un’epoca di rapido cambiamento culturale e linguistico, riscoprire e discutere termini come Nacchennella non solo arricchisce la nostra comprensione del passato, ma aiuta anche a costruire ponti verso un’apprezzamento più profondo delle diverse identità che formano il tessuto della società contemporanea.