Immergersi nell’atmosfera incantata di Napoli significa, prima di tutto, lasciarsi avvolgere dal suo intricato reticolo di miti e leggende: con l’app Napoli Misteriosa, tutto questo diventa un viaggio continuo dove, di tanto in tanto, basta aggiornare la tua posizione e scrutare la mappa alla ricerca dell’icona di Pulcinella per entrare in contatto con racconti che fondono realtà e immaginazione, vicende popolari tramandate da secoli e un pizzico di suggestione soprannaturale.
Come funziona la app Napoli misteriosa
Cliccando sul volto di Pulcinella, che compare appena ti avvicini a un luogo o a un punto d’interesse intriso di fascino arcano, potrai scoprire una moltitudine di aneddoti e storie segrete che costellano i vicoli, i palazzi e le piazze partenopee. È in quei momenti che Napoli svela il suo lato più misterioso, permettendoti di rivivere antichi racconti legati ai personaggi e agli avvenimenti che nel corso del tempo hanno acceso la fantasia collettiva.
Così, proprio mentre passeggi tra profumi di sfogliatelle e rumori di motorini in lontananza, potresti imbatterti nella vicenda inquietante del Miracolo del Ponte della Maddalena, dove si narra che in alcuni momenti dell’anno si verifichino fenomeni inspiegabili in grado di mettere in dubbio i confini della razionalità, oppure potresti trovarti a pochi passi da un altare votivo che custodisce la testimonianza del prodigio più venerato dai napoletani, il Miracolo di San Gennaro, la liquefazione del sangue del Santo Patrono, un evento che da secoli affascina e intimorisce i fedeli.
Continuando l’itinerario e riaggiornando la tua posizione, potresti scoprire la Leggenda di Donna Marianna, una nobildonna che si dice fosse in grado di influenzare le sorti della città con arcani riti segreti, o potresti scendere verso Mergellina per incontrare il sinistro Diavolo di Mergellina, apparizione legata a un’antica disputa tra santi e demoni nelle viscere della costa. Non mancherà di sorprenderti la Leggenda della Sirena Partenope, creatura che, secondo molti, diede il nome alla città e il cui canto risuona ancora tra le onde quando il vento di scirocco soffia al tramonto, o ancora il Mistero del Gesù Nuovo, nel cui bugnato esterno alcuni intravedono simboli alchemici e messaggi cifrati che, si dice, racchiudano un segreto tramandato dai costruttori.
Scarica la app Napoli misteriosa
Scopri luoghi misteriosi ed esoterici di Napoli
Eppure le storie non si fermano qui: aggiornando la mappa e cliccando su Pulcinella, potresti scoprire l’enigma del Palazzo degli Spiriti, che tra le sue stanze e i suoi sotterranei conserva le tracce evanescenti di ombre passate, oppure ritrovarti nella brulicante zona di Montesanto, dove si mormora del Mistero della Pignasecca, un intreccio di prodigi popolari e vicende tramandate oralmente, le cui basi sfuggono alle ricostruzioni storiche più semplicistiche.
Mentre la luce del giorno si affievolisce, l’icona di Pulcinella potrebbe segnalarti i Riti della Notte di San Giovanni, un insieme di pratiche magiche e superstizioni radicate in antichi culti pagani, occasione in cui le famiglie si riuniscono per compiere gesti propiziatori e scacciare influssi negativi. Nel cuore del centro storico, tra ciottoli e mura secolari, ti imbatterai nella Leggenda del Maiale di Pietrasanta, un racconto bizzarro che intreccia satira popolare e credenze in un potere soprannaturale attribuito a una statua raffigurante un maiale, mentre nelle vicinanze di chiese e complessi monumentali potrai scoprire i più reconditi Misteri di San Giovanni a Carbonara, legati a sepolture particolarmente criptiche e a frammenti di storia dalla connotazione fortemente esoterica. Se continui a esplorare con spirito curioso, potrai addentrarti nelle pieghe più oscure delle tradizioni cittadine e imbatterti nella Leggenda di Belzebù, un racconto che fa tremare molti devoti per via di alcune presunte manifestazioni diaboliche, oppure potresti conoscere la fiaba di Colapesce, l’eroico giovane mezzo uomo e mezzo pesce che sorregge le fondamenta sottomarine della città per impedirne l’inabissamento, proteggendo Napoli dalle forze caotiche del mare. E ancora, magari mentre ti trovi sul lungomare in prossimità di Palazzo Donn’Anna, sul tuo schermo comparirà Pulcinella che ti inviterà a scoprire la Maledizione di Palazzo Donna Anna, un racconto intriso di passioni, tradimenti e destini segnati da fatture oscure, quasi a ricordare che certe dimore antiche conservano echi di eventi mai del tutto sopiti. Proseguendo verso alcuni antichi ipogei, potresti incappare nel Mistero dei Cimmeri, popolazioni leggendarie che abitavano grotte sotterranee e conoscevano i segreti della terra, oppure potresti sentire parlare della Maledizione della Contessa di Saponara, spirito tormentato che, secondo la tradizione, ancora infesta certe sale aristocratiche in cerca di riscatto. Tra i vicoli più stretti potresti scoprire la Leggenda del Capitano e Donna Concetta, ennesima storia di un amore tanto proibito quanto maledetto, e spingerti fino agli isolotti di fronte a Posillipo per affrontare la Maledizione della Gaiola, un luogo di straordinaria bellezza con un alone sinistro per via delle tante vicende sfortunate che avrebbero colpito i suoi proprietari nel corso del tempo. E chissà, proprio vicino a qualche chiesetta minore, potresti imbatterti nelle note suggestioni de Le Capuzzelle di Sant’Eligio o nei Teschi di Santa Marta, esempi toccanti di devozione popolare che uniscono il rispetto per i defunti a un senso di famiglia allargata, come se i viventi e i trapassati fossero vicini a un livello più profondo. Ancora, senza quasi rendertene conto, potresti trovarti nei dintorni di un grande ospedale cittadino, e lì scoprire la tragica storia del Fantasma del Cardarelli, un’anima inquieta che, si dice, percorre di notte le corsie. Se invece sei in prossimità del centro storico monumentale, potresti ricevere una notifica sull’Obelisco di Piazza del Gesù, conosciuto per alcune incisioni nascoste che molti collegano a cerimonie iniziatiche mai del tutto chiarite, mentre un passo più in là, attraversando i quartieri popolari, puoi imbatterti nell’antico Ponte della Sanità, che si ritiene abbia ospitato incredibili storie di apparizioni ultraterrene e incontri con anime vaganti. Affidandoti alla mappa aggiornata, potresti anche inoltrarti nelle zone più interne della città per scoprire il Fantasma di Montecalvario, un’ombra che aleggia fra gli edifici, legata forse a un tragico evento che macchiò di dolore quei luoghi. Le leggende abbondano anche nella zona dei sotterranei fluviali, dove si parla di un’Allegoria Fluviale che un tempo avrebbe protetto le sorgenti d’acqua, ma che poi, a causa di un sortilegio, si sarebbe trasformata in una presenza silenziosa e inquietante. Se, nel bel mezzo di un vicolo oscuro, Pulcinella ti segnala la presenza di una storia sinistra, potresti scoprire la Strega di Vico Pensiero, personaggio leggendario noto per i suoi incantesimi malefici, o incamminarti lungo le pendici del Vesuvio per ascoltare i racconti raccapriccianti sulla Janara del Vesuvio, strega dai poteri misteriosi le cui origini si perdono nella notte dei tempi. Ogni tappa, con la sua leggenda, ti arricchisce di piccoli frammenti di folclore e ti avvicina a quella dimensione arcana che fa di Napoli una città in costante equilibrio tra sacro e profano. Non a caso, mentre visiti certi luoghi di culto, potresti scoprire l’esistenza della Sedia della Fertilità, un seggio su cui, secondo la tradizione, le donne in cerca di prole si sedevano per propiziare l’arrivo di un figlio, oppure potresti sentir narrare del Mistero della Tomba di Leopardi, ancora oggi circondata da dubbi e congetture che attribuiscono al celebre poeta un legame segreto con le forze sotterranee della città. Basta un altro passo, un nuovo click su Pulcinella, e può apparire la Leggenda do’ Munaciello, lo spiritello benevolo (o dispettoso, a seconda delle versioni) che abiterebbe nelle cavità del sottosuolo, lasciando segni della sua presenza a coloro che si avventurano nei meandri bui dei vecchi palazzi napoletani.
A volte, potrebbe capitare di sentir parlare della Leggenda di Don Placido, un sacerdote legato a culti non ufficiali che, nel segreto di alcune cripte, avrebbe stretto patti con presenze ultramondane; o di trovarti davanti a un tramonto mozzafiato su Posillipo, dove Pulcinella ti inviterà a scoprire la Leggenda di Posillipo e Nisida, storie di ninfe e di genti antiche che abitavano quelle coste, emanando un’aura fatata che ancora oggi aleggia sulle scogliere. Avanzando, potresti avvicinarti a Villa Ebe, avvolta da un alone sinistro per via delle strane vicende connesse alla sua costruzione e al suo declino, mentre nelle campagne più esterne aleggia il racconto sul Tesoro del Barone di Chiaiano, una ricchezza nascosta che in molti hanno cercato invano, protetta da entità soprannaturali contrarie a lasciarla emergere. E ancora, se la mappa ti indirizza verso edifici e stradine dal nome curioso, potresti scoprire la sinistra Torre de Lu Maluguadagno, che secondo i resoconti popolari sarebbe stata edificata su un crocevia di energie nefaste, o incontrare l’agghiacciante mito del Drago di Vico della Serpe, creatura che un tempo avrebbe terrorizzato i passanti con la sua aura maligna.
Continuando la tua passeggiata, non dimenticare di controllare ogni tanto se Pulcinella compare: potrebbe svelarti la Leggenda di Vesuvio e Capri, una storia antica che parla di un amore mancato tra il vulcano e l’isola, oppure condurti all’incontro col Fantasma di Porcellana, un enigma che si lega a una statua dai tratti inquietanti, la cui provenienza non è mai stata chiarita del tutto. Addentrandoti nei vicoli e nelle scalinate, potresti imbatterti nei Fantasmi della Pedamentina, sagome evanescenti che, secondo alcuni, si aggirano con passi leggeri lungo le discese di pietra in cerca di un passato perduto, e magari, più avanti, verresti a sapere della Leggenda del Quadro dell’Anima Dannata, un dipinto inquietante che sarebbe in grado di trasmettere maledizioni a chiunque lo osservi con troppa insistenza. Man mano che prosegui, potresti incrociare il racconto della Donna Albero, figura ai confini tra il fiabesco e il macabro, risalente a un’epoca in cui antichi sortilegi trasformavano le persone in elementi della natura, oppure scoprire i segreti custoditi all’interno del Palazzo di Pompei, dove alcuni sostengono che apparizioni fugaci di personaggi in abiti d’epoca si manifestino dalle finestre, evocando vite passate rimaste intrappolate tra quelle mura. Se ti sposti in zone un po’ più elevate, potresti raggiungere la Torre del Palasciano e, con tuo grande stupore, verresti a conoscenza del Fantasma della Torre del Palasciano, un’entità misteriosa che, si dice, appaia nelle notti di tempesta, sporgendosi dalla balconata con gesti disperati, come se cercasse di comunicare con i viventi. Da lì, potresti passare non lontano dal Palazzo della Porta, un edificio nobiliare al cui interno si narrano vicende di intrighi, passioni e sortilegi così densi da far rabbrividire chiunque ne legga le cronache. E ancora, potrebbe capitarti di fare una sosta al Caffè Gambrinus, dove si racconta della presenza della Bambina del Caffè Gambrinus, un’ombra di piccola figura che, secondo alcune testimonianze, si aggirerebbe tra i tavoli in certe ore della notte. Spingendoti sulle coste o su calette più appartate, potresti ascoltare la Leggenda della Baia dei Due Frati, una storia di fratellanza tradita e di rimorsi che risuonano ancora tra i flutti, o udire il dolce eco di favole come La Ninfa e il Pescatore, un racconto intriso di magia e amore che si crede abbia influenzato persino le maree del Golfo. Se la tua esplorazione ti conduce vicino a qualche cappella isolata, Pulcinella potrebbe avvisarti dell’esistenza del Pozzo di San Gennaro, luogo di venerazione popolare dove i fedeli depositano preghiere e speranze, mentre a poca distanza da certi palazzi nobiliari potresti imbatterti nel Fantasma della Bambina di Palazzo Spinelli, la cui storia, si dice, affondi in una tragedia familiare che ha marchiato per sempre quegli ambienti. E come potrebbe mancare la Leggenda del Bastone di San Giuseppe, un oggetto sacro che, secondo credenze popolari, celerebbe poteri taumaturgici e sarebbe stato avvistato in passato in circostanze prodigiose?
Proseguendo poi verso la parte più antica della città, potrai investigare sulla Maledizione dei Girolamini, un insieme di dicerie e fatti documentati che parlano di libri scomparsi, reliquie maledette e monaci in lotta contro entità oscure. E così, con un semplice tocco sullo schermo ogni volta che Pulcinella compare nei dintorni di un nuovo segnale, sarai introdotto in vicende come quella del Crocifisso Lapidato di San Martino, un manufatto religioso che, in passato, sarebbe stato oggetto di un sacrilegio tale da generare un alone di negatività palpabile ancora oggi. Attraverso l’app, ogni passo si trasforma in un’avventura, e ogni strada può riservarti un segreto; non vi è un percorso definitivo, ma un’inesauribile rete di sentieri, piazze e angoli nascosti che attendono soltanto la tua curiosità per mostrarsi.
Napoli, con la sua stratificazione di culture, storie d’amore, episodi macabri e riti pagani, si rivela come un teatro vivente, dove attori in carne e ossa si mischiano a spiriti, dove cappelle incastonate nei palazzi possono custodire rituali esoterici e dove, su scale di pietra antiche, è possibile ancora sentire l’eco dei passi di chi, secoli fa, vi ha lasciato un’impronta indelebile di mistero. Ogni leggenda, da quella più popolare come la Sirena Partenope a quella più oscura come il Diavolo di Mergellina, diviene parte di una mappa emotiva in cui il confine tra storia e fantasia è volutamente sfumato, tanto che i riti magici della Notte di San Giovanni sembrano riflettere un passato ancestrale in cui il popolo dialogava più liberamente con gli elementi e con le entità invisibili. In un simile contesto, Napoli Misteriosa diventa una chiave d’accesso privilegiata: ti basta rinnovare il tuo posizionamento e fare attenzione all’icona di Pulcinella, il grande buffone dal sorriso sornione, per farti guidare alla scoperta di anfratti, memorie e racconti che non figurano nei normali itinerari turistici. Ogni volta che Pulcinella fa la sua apparizione, si apre un nuovo capitolo inedito: palazzi infestati, reliquie prodigiose, statue che sembrano prendere vita all’improvviso, amuleti e filtri magici tramandati dalle nonne, ninfe marine che aleggiano sulle spiagge e persino draghi nascosti nelle strade più insolite.
È un invito a esplorare senza fretta, lasciandoti ispirare dal fascino dell’ignoto, e riscoprendo anche i luoghi più famosi con una luce diversa: un altare che pensavi fosse solo un’opera barocca può rivelarsi il centro di un rituale dimenticato, una fontanella apparentemente normale può celare la testimonianza di un miracolo, e un’antica taverna di cui si parla poco potrebbe invece nascondere il segreto di una maledizione. In questo turbinio di suggestioni, la “caccia” alle apparizioni di Pulcinella diventa un gioco di investigazione, una sorta di brivido collettivo da vivere da soli o in compagnia: magari percorrendo le scale della Pedamentina con alcuni amici, ciascuno con il proprio smartphone alla mano, tutti pronti a scoprire chi per primo avrà l’onore (o il timore) di cliccare sull’icona e svelare un’oscura storia di spettri. Magari qualche passante incuriosito vi chiederà cosa state facendo, e voi potrete raccontargli di come Napoli Misteriosa riveli in modo semplice e immediato anche segreti come il Fantasma di Montecalvario o la maledizione di quell’antico palazzo sventrato dai bombardamenti. Potreste poi far sosta in una delle tante pizzerie dove le deliziose prelibatezze napoletane si intrecciano alla convivialità del popolo partenopeo, e scoprire, tra un boccone e l’altro, che qualcuno conosce una versione diversa della storia che vi è appena comparsa sull’app, arricchendo il vostro racconto di ulteriori dettagli e ampliando così il ventaglio infinito di narrazioni che fanno di Napoli un luogo unico al mondo. Questo continuo rinnovarsi di storie permette a ciascun esploratore di cucire su misura un’avventura personale, dove la app è solo il tramite per un’incontro con la città più profondo e multisensoriale, in cui perfino gli odori delle bancarelle o le voci che riecheggiano nei vicoli si fondono al fascino cupo dei racconti popolari.
E nel momento in cui Pulcinella scompare, lasciandoti privo di nuove notifiche per qualche tratto di strada, puoi comunque mantenere vivo lo stupore, domandandoti quale sarà il prossimo mistero a rivelarsi. Sarà la cappella di un monastero, dove si dice che le suore custodissero un grimorio di incantesimi proibiti? Sarà un busto di pietra da cui sgorgano lacrime inspiegabili? Sarà il ricordo di un antico rito in cui i pescatori invocavano la protezione di divinità marine prima di salpare per mare? Oppure la storia di un musicista dannato che, ancora oggi, si crede faccia risuonare certe note maledette al calar della notte? Il bello di Napoli è che ogni risposta conduce a nuove domande: mentre cammini sui basoli, le pietre stesse sembrano voler raccontare secoli di anime passate, di dominazioni e influenze diverse, di una mescolanza continua fra sacro e profano, paganità e religione cattolica, superstizione e fede. E a ogni tuo aggiornamento di posizione, la città si riflette in quell’app e in Pulcinella, offrendoti brandelli di storie cui starà a te credere o meno. In questo si ravvisa la grande ricchezza di Napoli, una città che non si esaurisce mai e che, grazie a Napoli Misteriosa, puoi esplorare con la curiosità di un investigatore dell’occulto e la meraviglia di un viaggiatore d’altri tempi, scoprendo, magari, che nella Leggenda di Colapesce c’è qualcosa che risuona di verità se pensi alla conformazione geografica della costa, o che la Maledizione di Donna Anna potrebbe spiegare certi fenomeni inspiegabili nei dintorni di quel palazzo imponente. E se per caso avrai la fortuna di addentrarti dove antichi passaggi sotterranei si incrociano, potresti perfino avere notizia del famigerato Drago di Vico della Serpe, avvertire un alito gelido e ricordarti con un brivido che Pulcinella te ne aveva parlato poche ore prima, con quella sua aria da vecchio compagno di strada che sa ogni cosa e la racconta con ironia, ma senza mai del tutto sdrammatizzare la tensione delle leggende che custodisce.
Quando rientrerai a casa o nel tuo alloggio, ti porterai dietro un bagaglio di storie e sensazioni che difficilmente troverai altrove, perché Napoli è, per sua natura, un organismo vivo e imprevedibile, in cui il quotidiano si intreccia al meraviglioso e all’inquietante, e in cui la devozione religiosa incontra la magia popolare, producendo un caleidoscopio di simboli e tradizioni mai banali. Forse, in quel momento, ti verrà voglia di condividere con gli amici non soltanto le foto dei panorami o dei piatti tipici, ma anche i resoconti delle notifiche più sorprendenti e macabre: racconterai loro di come la Maledizione della Contessa di Saponara ti abbia colto all’improvviso su un vicolo semideserto, o di come, avvicinandoti a un dipinto annerito dal tempo, tu abbia scoperto la cosiddetta Leggenda del Quadro dell’Anima Dannata, rimanendo a riflettere a lungo su quanto la mente umana sia suscettibile di fronte al potere delle storie. Magari citerai anche la raccapricciante ipotesi che il Fantasma della Bambina di Palazzo Spinelli sia stato visto da testimoni attendibili, e la persona a cui lo stai raccontando spalancherà gli occhi, chiedendoti di più, di più, in un circolo virtuoso di stupore che incarna l’anima stessa di Napoli: un luogo dove l’ordinario è sempre pronto a sfociare nello straordinario. A quel punto, potrà capitare che qualcuno ti chieda se conosci la leggenda della Ninfa e il Pescatore o quella della Baia dei Due Frati, e scoprirai che ognuno ha la propria interpretazione, la propria versione, la propria aggiunta al racconto. E allora magari proporrai una nuova passeggiata, una nuova esplorazione urbana, aprendo di nuovo l’app e reimpostando il percorso, per scovare altre storie o per verificare se la Leggenda di Belzebù abbia un fondo di verità, oppure se esiste davvero un passaggio segreto nei pressi del Palazzo di Pompei. Napoli Misteriosa, in fondo, fa proprio questo: stimola la curiosità, sprona a camminare, a osservare, a cercare segni nascosti e dettagli che di solito sfuggono alla vista. E Pulcinella è lì, testimone vigile, pronto a illuminare i momenti cruciali. Basta un tap e una parte nuova di questo immenso romanzo partenopeo si dischiude: ecco la Maledizione dei Girolamini, ecco i Riti della Notte di San Giovanni, ecco la Leggenda di Vesuvio e Capri. Come un grande puzzle che non si completa mai, ogni tassello aggiunge un’ombra o una sfumatura di luce, un dubbio o una mezza verità che si mescola con ciò che la storia ufficiale ci insegna. Se è la prima volta che visiti Napoli, potresti rimanere sorpreso da quanta varietà di racconti esista: dalla religiosità più profonda, come il Miracolo di San Gennaro, alle superstizioni più pagane, come la Janara del Vesuvio o la Strega di Vico Pensiero; dalle storie romantiche come quella di Posillipo e Nisida a quelle decisamente spettrali, come i Fantasmi della Pedamentina o il Fantasma di Montecalvario. E ognuna di esse, per quanto stravagante, ha una radice affondata nella cultura popolare, un senso tutto speciale che definisce l’anima partenopea, sempre pronta a esorcizzare la paura con un sorriso, ma pur sempre credendo, a suo modo, nell’inspiegabile. Se invece sei un napoletano di lungo corso, allora l’app potrebbe sorprenderti mostrandoti risvolti inediti di storie che credevi di conoscere bene, o portandoti in luoghi che hai sempre ignorato, dietro un angolo apparentemente banale, e rivelandoti che lì, in passato, si verificò un fatto tanto strano da scatenare secoli di dicerie. Potresti scoprire che la devozione popolare per alcune cappelle segue rituali antichissimi legati al Culto delle Capuzzelle, come quelle di Sant’Eligio, o che la devozione per i teschi di Santa Marta non si esaurisce in un gesto di pietà, ma coinvolge una serie di credenze sulle anime che intercedono tra il mondo dei vivi e quello dei morti. Alla fine, aggiornare la tua posizione per vedere dove spunta Pulcinella diventa una sorta di rito laico, un modo per abbracciare la dimensione surreale di questa città, senza per forza dover discernere in modo netto tra ciò che è vero e ciò che è semplice fiaba popolare. Di certo, nel momento in cui deciderai di condividere le tue scoperte con amici, colleghi, familiari o viaggiatori incontrati lungo il cammino, Napoli si sarà già presa un pezzo del tuo cuore, avvolgendoti in un abbraccio di storie, voci e sussurri che, pur mutando nel tempo, non smetteranno mai di affascinare. E così, mentre le luci della sera accendono i lampioni fra i vicoli, potresti ancora ricevere un ultimo segnale di Pulcinella che ti conduce a un ultimo, piccolo gioiello di narrazione popolare, come la Sedia della Fertilità o il Bastone di San Giuseppe, o addirittura qualcosa di più inquietante, come la Maledizione della Gaiola o il Fantasma del Caradarelli (che molti pronunciano impropriamente, confondendo il nome dell’ospedale), e magari quell’istante sarà il culmine di una giornata trascorsa a esplorare senza sosta i meandri della città. A quel punto, sarai pronto a dire che Napoli non è solo panorami e cucina prelibata, ma anche un labirinto di misteri che attraversano i secoli. E l’app Napoli Misteriosa, con il suo Pulcinella digitale, si sarà dimostrata la miglior compagna di viaggio, sempre pronta a indicarti il prossimo passo verso l’ignoto, verso un orizzonte di storie tanto stravaganti quanto incredibilmente vive nell’immaginario collettivo.
Forse, proprio grazie a questa esperienza, comprenderai che la città partenopea è una sorta di opera d’arte vivente, che si nutre di religiosità e superstizione, di risate e paura, di luce accecante e di tenebre che si annidano negli interstizi dei palazzi: un luogo dove i fantasmi conversano con i passanti, dove i santi puniscono e benedicono con la stessa intensità, e dove l’antico e il moderno convivono in una danza perpetua. Tutto questo e molto altro, alla fine, è racchiuso in un semplice tap su un’icona beffarda, testimonianza di come la tradizione possa camminare di pari passo con la tecnologia, e di come il folklore sappia rinnovarsi e trovare canali inaspettati per raggiungere il cuore di chi, per la prima volta o per la millesima, si avvicina a Napoli con il desiderio di lasciarsi stupire.
E così continuerai, passo dopo passo, tocco dopo tocco, leggenda dopo leggenda, a comporre il tuo mosaico di meraviglie e segreti, consapevole che ogni strada napoletana potrebbe nascondere un nuovo racconto in attesa di essere svelato, perché in questa città “ogni bugnato, ogni statua, ogni pietra ha una storia da narrare,” e Napoli Misteriosa e Pulcinella sono lì, pronti a fartela ascoltare.