Liberato chi è forse lo scopriremo il 16, 17 e 18 settembre 2023: queste sono le tre date Sold Out del cantante nella sua Napoli.
Ed è proprio a Napoli che sono arrivati un po’ da tutta Italia per ascoltarlo e partecipare a questa grande festa folkloristica in Piazza del Plebiscito.
Ciò che piace di Liberato è il modo in cui riesce a promuovere la cultura partenopea tra i giovani rafforzando la loro identità, difendendo le tradizioni e, contemporaneamente, creandone di nuove.
Liberato chi è ? Ecco alcuni indizi
Tutti se lo chiedono dai suoi esordi, nel lontano (ma non troppo) 2017, quando uscì sul mercato con la pubblicazione del suo canale YouTube con il primo singolo “Nove maggio”.
Per molto tempo, io stessa ho creduto che il suo successo fosse dettato semplicemente dal velo di mistero che aleggiava intorno alla sua identità misteriosa ma ben presto la sua bravura, la cultura e la contemporaneità con cui riesce a comunicare le tradizioni napoletane ai più giovani, mi hanno dovuto far piacevolmente ricredere.
Per anni si è teorizzato che il cantante dovesse nascondersi perché minorenne e, per giunta, recluso nel penitenziario minorile di Nisida. Altri hanno ipotizzato che si trattasse di cantanti famosi e sono stati tanti i nomi presupposti.
Ad oggi, non si sa assolutamente nulla dell’identità di Liberato e il cantante stesso non ha alcuna intenzione di svelarla, a quanto pare. La mia personale teoria sposa molto quella che riguarda il carcere di Nisida ma sono anche convinta che il progetto nasca dal genio di più menti e non dall’estro di una singola persona.
Qualsiasi sia il team che si cela dietro quello che oggi possiamo definire un vero e proprio brand, sicuramente ha una cultura musicale e un’esperienza nel ramo della comunicazione piuttosto notevole.
Perché Liberato piace così tanto?
La sua fama ha preso il via soprattutto grazie all’identità mai svelata che ha reso molto affascinante e misterioso il personaggio stesso sin dai suoi esordi. Ma se Liberato ha resistito al trascorrere di questi sei anni accrescendo la propria popolarità, è dovuto indiscutibilmente anche alla bellezza della sua musica.
Parla di una Napoli giovane, con il linguaggio dei più giovani.
È facile immedesimarsi nelle storie di quotidianità che parlano di vicoli e quartieri partenopei in cui chiunque si è trovato, in un modo o nell’altro, a vivere la propria avventura d’amore.
Il suo linguaggio è dei più recenti ma il sound fonde alla perfezione la musica tradizionale napoletana a quella contemporanea creando dei repertori completamente innovativi che hanno permesso ai giovanissimi di comprendere più facilmente e apprezzare le proprie radici e la propria cultura musicale.
Che significa la rosa di Liberato?
Tutto nasce per puro caso ma diventa il suo tratto distintivo, l’unico oggetto di riconoscimento del cantante senza volto.
Sin dall’inizio della sua carriera, Liberato ha appassionato i fan con rebus e indizi segreti in cui la rosa è sempre stata la protagonista.
Che si trattasse di trovare questo fiore sul muretto del lungomare di Napoli o i suoi petali tra le strade dei vicoletti dei quartieri, il primo pensiero tra i fan andava sempre a Liberato.
Questo simbolo è diventato così potente da essere usato anche come logo stilizzato del cantante.
Ovviamente, tra quei 75.000 spettatori presenti in Piazza del Plebiscito nelle 3 date di settembre, pullulavano meravigliose rose rosse sventolate in aria a ritmo delle sue iconiche canzoni.
Pura poesia.
Le tre date sold out di Liberato in Piazza del Plebiscito
Si trattava in tutto e per tutto di una scommessa: il primo tour europeo pagante di Liberato. Prima di adesso, tutte e sue saltuarie apparizioni erano avvenute attraverso eventi aperti a tutti e completamente gratuiti.
La scommessa è stata ampiamente vinta: tutte le date del tour, anche quelle europee, sono andate sold out da mesi e l’attesa degli eventi ha fatto fremere tutti.
C’ero anch’io in mezzo alla folla delle 25.000 persone (le tre date in tutto hanno accolto 75.000 spettatori paganti) che la sera del 17 settembre si sono riunite in Piazza del Plebiscito per Liberato.
È stata una festa incredibile: sentire le nuove generazioni intonare a pieni polmoni le strofe di “Tammurriata nera” remixate alla perfezione alle note di “Nunn’a voglio ‘ncuntra” mi ha messo i brividi.
Liberato è una ventata di aria fresca su un palcoscenico musicale soffocato da parole di violenza, sound tutti uguali e troppa musica commerciale. Permettetemi, inoltre, di sincerarvi quanto sia fiera che esistano progetti musicali come il suo: così fortemente orgogliosi della propria napoletanità e desiderosi di tramandarla anche ai più giovani.
Perché le radici, la nostra cultura, ci raccontano ogni giorno chi siamo: sono la bussola per non perdere di vista il sangue che ci scorre nelle vene, per ricordarci quale sia la nostra identità anche quando siamo lontani.
Sinceramente, Liberato ci dà un ottimo motivo per ricordarci che ci sono tanti motivi per cui dover essere fieri di essere partenopei.
Ecco alcuni momenti significativi in questo video del concerto di Liberato a Piazza Plebiscito a Napoli del 17 settembre 2023 realizzato dalla mia amica Giada d’Orio