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Un portale a cura di Marco Ilardi

La maledizione del monastero dei Girolamini

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Il complesso dei Girolamini, situato dove oggi c’e’ l’istituto tecnico Armando Diaz in Via dei Tribunali, fu fondato nel 1586 dall’architetto fiorentino Giovanni Antonio Dosio, con la supervisione di padre Antonio Talpa, per poi essere restaurato nel 1780 da Ferdinando Fuga, che tra le altre cose ha restaurato anche Palazzo Cellamare ed il nuovo boccascena del Teatro San Carlo.

Ad oggi comprende una chiesa in stile barocco, un monastero ed una biblioteca che conserva manoscritti e libri molto rari ed antichi.

Nel 2012 è stato oggetto di furti di opere di grande valore tra cui 4000 volumi preziosi, che ha portato all’arresto di ben quattro persone ed è stato riaperto solo nel 2016.

don carlo maria vulcano tentazione demonio girolamini napoliSul monastero aleggia una maledizione che sembra sia scritta in un manoscritto che è ancora conservato nella biblioteca del monastero dei girolamini.

Don Carlo Maria Vulcano era un giovane nobile sorrentino che per sfuggire alle tentazioni entrò nel monastero dei Girolomini per meditare sulla sua esistenza terrena.

Mentre dormiva nella sua cella, la notte del 4 maggio 1696 venne svegliato da rumori assordanti, accompagnati da ombre e visioni orrende.

Terrorizzato, uscì dalla sua cella in cerca di aiuto, che trovò in Nicolò Squillante che era il maestro dei novizi.

Il maestro cercò di tranquillizzarlo dicendo che erano solo incubi e gli disse di tornare a letto.

Le apparizioni però non cessarono e per più di un anno il monaco dovette assistere al lancio di pietre, rotture di mobili, apparizioni spaventose, colpi alle porte e lancio di oggetti.

C’erano inoltre scritte misteriose che comparivano e scomparivano dai muri che alimentavano la leggenda del diavolo nel complesso dei Girolamini.

I frati tentarono di tutto per mettere fine a quella maledizione: provarono a fare degli esorcismi, ed avevano parlato con l’entità malvagia che si era definita il diavolo in persona.

La tranquilla vita dei frati sembrava ormai compromessa quando improvvisamente trovarono la causa di tutti questi malefici.

Don Carlo Vulcano era involontaria vittima dei tentativi di corruzione del demonio che ricorreva spesso a torture e percosse per indurlo alla perdizione.

I frati, stufi di questa situazione, lo trasferirono a Capri presso il convento San Salvatore delle suore Teresiane nel pieno centro di Capri.

Ma il diavolo si accanì anche sulle suore e sul convento caprese e fece sparire le chiavi di tutte le porte di accesso e tutte le sedie andarono improvvisamente a fuoco.

I fenomeni cessarono solo quando a Marzo 1697, Carlo dopo le ripetute percosse la diede vinta al demonio abbandonando la carriera sacerdotale.

Si narra che si udì un grido agghiacciante ed il diavolo dei Girolamini sparì per sempre, abbandonando la sua vita ed anche quella del convento.

 

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