Il cimitero delle fontanelle ed il suo culto sono la dimostrazione che a Napoli il legame tra la vita e la morte è sempre stato molto stretto.
Nella nostra città c’è un grandissimo culto delle persone scomparse: basti pensare che i cimiteri di Napoli nel corso dell’anno sono i più visitati d’Italia e non solo il 2 novembre il giorno dei morti.
A Napoli c’è gente che va tutti i giorni al cimitero, porta con se la sedia e trascorre la giornata con i propri defunti, parlandoci come se fossero ancora vivi, attendendo a volte anche ispirazione da loro su come comportarsi.
Il cimitero delle fontanelle
Il cimitero delle fontanelle è un luogo di sepoltura di bambini morti in fasce o in tenera età, situato nel quartiere Sanità di Napoli. Si tratta di un’area di circa 2.000 metri quadrati, delimitata da un muro di cinta, all’interno della quale sono presenti circa 12.000 tombe, disposte su file parallele.
Le tombe sono molto semplici, costituite da una lastra di marmo o di pietra con incisa la data di nascita e di morte del bambino, e spesso anche il nome della madre. Alcune tombe sono decorate con fiori o con altri oggetti simbolici, come le bambole o i giocattoli.
Il cimitero delle fontanelle è chiamato così perché, in origine, le tombe erano indicate da piccole fontanelle in pietra, che fornivano acqua ai visitatori. Queste fontanelle sono state in seguito rimosse, ma il nome è rimasto.
Il cimitero delle fontanelle è un luogo di grande importanza storica e culturale per la città di Napoli. Esso rappresenta una testimonianza della sofferenza e della povertà che hanno caratterizzato la storia della città, ma anche della grande devozione dei napoletani per i propri bambini.
Il cimitero è stato fondato nel XVIII secolo, in un periodo in cui la mortalità infantile a Napoli era molto alta. In quegli anni, infatti, la città era afflitta da numerose malattie, come il colera, la malaria e la tubercolosi, che colpivano soprattutto i bambini.
Le tombe del cimitero sono state realizzate da famiglie povere, che non potevano permettersi di pagare un funerale più costoso. I bambini venivano spesso sepolti in abiti usati o in semplici lenzuola.
Nel corso dei secoli, il cimitero delle fontanelle è diventato un luogo di culto per i napoletani. I fedeli vengono qui per pregare per i propri bambini defunti e per chiedere la loro intercessione.
Il cimitero un tempo era aperto tutti i giorni adesso è chiuso ma si dice che riaprirà nel 2024. Gli orari di apertura dovrebbero essere tutti i giorni dalle 10 alle 17
Ecco alcuni dettagli aggiuntivi sul cimitero:
- Le tombe sono disposte in modo da formare una sorta di labirinto, che rappresenta il percorso che i bambini devono intraprendere per raggiungere il regno dei cieli.
- Il cimitero è anche conosciuto come “cimitero delle anime pezzentelle”, un termine dialettale che significa “anime povere”.
- Nel 2011, il cimitero delle fontanelle è stato inserito nella lista dei patrimoni dell’umanità dell’UNESCO.
Le anime pezzentelle
A Napoli ai morti come dicevamo si chiedono favori e consigli, da cui il culto delle anime Pezzentelle , che non deriva dalla parola pezzente ma dalla parola latina petere che sta per “chiedere per ottenere qualcosa in cambio”.
Uno dei luoghi dove maggiormente si ritrova il culto delle anime Pezzentelle è il quartiere della Sanità, precisamente il cimitero delle fontanelle.
Le famiglie che ricevevano le grazie dalle anime Pezzentelle, addirittura le adottavano creando delle edicole col proprio nome e scrivendo per grazia ricevuta, ed in esse collocavano le loro capuzzelle di famiglia.
Alcuni addirittura ai teschi portavano anche da bere e da mangiare.
Tra i tantissimi teschi circa quarantamila presenti nel cimitero che sono per la maggior parte le vittime della grande peste del 1656 e del colera del 1836 (tra cui molto probabilmente anche quello del poeta Giacomo Leopardi), ce ne sono due in particolare che sono particolarmente venerate: Il capitano e Donna Concetta. Ecco la loro storia
La leggenda del capitano del cimitero delle fontanelle
Il teschio del capitano è l’unico teschio all’interno del cimitero che presenta un’orbita oculare completamente annerita, come se avesse avuto un pugno sull’occhio.
La storia del capitano racconta di due fidanzati che avevano l’abitudine di appartarsi proprio all’interno del cimitero. La ragazza credeva molto nelle anime Pezzentelle e confidò al ragazzo di aver anche lei adottato una capuzzella.
Ma il ragazzo non credeva a questa superstizione e per dimostrarglielo raccolse una canna di bambù e la infilò nell’occhio della capuzzella della ragazza sfondandolo.
Dopo questo gesto il ragazzo, che era un giovane camorrista, lo invitò pure al loro matrimonio.
Il giorno del matrimonio dei ragazzi però si presentò un tipo strano in alta uniforme da carabiniere aprì la palandrana mostrando loro che si trattava di uno scheletro ed i due sposini morirono sul colpo dalla paura. Anche loro adesso sono visibili nel cimitero con i teschi uno accanto all’altro.
Il teschio sudato di Donna Concetta
Tra tanti teschi presenti nel cimitero delle fontanelle uno dei più venerati è quello di Donna Cuncetta, che è venerato soprattutto dalle donne che vorrebbero avere un bambino e non ci riescono.
Un teschio facilmente riconoscibile, perché mentre gli altri sono ammassati sudici ed impolverati, quello di Donna Cuncetta è isolato tirato a lucido e sempre pieno di fiori.
La pratica di lucidare i teschi è sempre stata radicata nella tradizione napoletana, come uno scambio di favori con il defunto: io ti lucido e tu fammi la grazia.
Un teschio tanto famoso da ispirare anche Pino Daniele che le ha dedicato una canzone:
Donna Cuncetta parlate
donna Cuncetta dicite
‘o tiempo d’e cerase è già fernuto
dint’a stu tuppo niro
ci stanno tutt’e paure
‘e nu popolo ca cammina sotta ‘o muro
La leggenda dice che se si tocca il teschio di Donna Concetta e la mano si bagna allora Donna Concetta concederà la grazia, mentre se la mano resta asciutta la richiesta non verrà esaudita perché al momento è troppo impegnata.
Il teschio si chiama così perché Donna Concetta, una popolana molto conosciuta che non riusciva ad avere figli, fu la prima donna a ricevere la grazia dal teschio che dunque prese il suo nome.
Riapertura del cimitero delle fontanelle quando riapre?
Con apposita delibera dello scorso 29 settembre 2022 il sindaco Gaetano Manfredi aveva deciso di aumentare il capitolo di spesa relativo a manutenzione e valorizzazione degli spazi culturali di proprietà comunale: nello specifico per il Cimitero delle Fontanelle la somma stanziata è di circa 200mila euro.
Ora con una nuova delibera fortemente voluta dal sindaco sono stati predisposti i successivi passaggi.
Nel merito il progetto prevede interventi di messa in sicurezza finanziati dal Comune che comprendono il ripristino dell’impianto elettrico e di illuminazione, il rifacimento della segnaletica di emergenza oltre alla riattivazione della videosorveglianza e del montascale.
L’obiettivo dell’Amministrazione è terminare i lavori entro la fine di febbraio 2023.
Mediante avviso pubblico – la cui pubblicazione avverrà nei prossimi giorni – sarà poi affidata la gestione del sito a un soggetto esterno che oltre a svolgere attività di monitoraggio si farà carico di riqualificare i servizi igienici e di guardiania, della manutenzione ordinaria, e di tutti gli interventi necessari ad incrementare il livello di sicurezza degli ambienti.
Rientrano in quest’ambito la realizzazione di un sistema di raccolta e regimentazione provvisorio delle acque provenienti dal sito sovrastante ed ulteriori lavori per rendere il Cimitero più sicuro e idoneo ad ospitare altre attività rispetto alle visite guidate già previste.
Sarà così resa fruibile al pubblico una parte significativa del sito in attesa di finanziare ulteriori interventi di messa in sicurezza idrogeologica che consentiranno di riaprire la totalità degli spazi del Cimitero delle Fontanelle.
La maglia del Napoli dedicata al cimitero delle fontanelle
Durante il campionato di calcio di serie A 2023-2024 il Napoli in occasione della festività di Halloween ha dedicato una maglia al cimitero delle fontanelle. La nuova maglia nera con i teschi (le cosiddette capuzzelle) come protagonisti sarà indossata già domenica 8 ottobre per la gara contro la Fiorentina di scena allo stadio Maradona per il posticipo delle 20:45.
Questa speciale maglietta è in vendita al prezzo di 150 euro e viene venduta in un esclusivo box.