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Un portale a cura di Marco Ilardi

Fontana della spinacorona perché chiamata delle zizze

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La Fontana della Spinacorona, incastonata nel tessuto urbano di Napoli, in una parallela del Corso Umberto accessibile da Via Tari il vicoletto accanto all’università sul lato destro guardandola frontalmente, cela al suo cuore una scultura che sfida le convenzioni, un angelo la cui rappresentazione unisce in sé elementi terreni e divini in un abbraccio simbolico di natura e spiritualità.

Vi dico subito che questa fontana è una copia e l’originale si trova nel Museo di San Martino.

Dove si trova e chi l’ha costruita

E’ adiacente alla chiesetta di Santa Caterina della Spina corona fondata dai nobili del seggio del Nilo ed è stata costruita molto probabilmente da Giovanni da Nola, autore tra le altre cose dell’altare in marmo nella chiesa di San Lorenzo Maggiore e del sepolcro di don Pedro de Toledo che gli commissionò questa fontana che si trova nella Chiesa di San Giacomo degli Spagnoli.

Il mio amico Ciro Scala l’ha rappresentata tra i più bei monumenti di Napoli nel suo presepe napoletano visitabile a Forcella.

Elementi principali della fontana

I bassorilievi della fontana della Spinacorona a Napoli rappresentano diverse scene e simboli connessi alla città e al suo territorio:

Lato principale:

  • Sirena Partenope: La figura centrale, sdraiata su un masso roccioso, rappresenta la sirena Partenope, fondatrice mitologica di Napoli.
  • Vesuvio: Sotto di lei, il Vesuvio è raffigurato in eruzione, con fiamme che lambiscono la cima e la sirena cerca di spegnerne le fiamme.
  • Vasca: La vasca della fontana è decorata con quattro stemmi del viceré Don Pedro di Toledo, committente della fontana.

vasca fontana spinacorona napoli

Simboli:

  • Acqua: L’acqua che sgorga dalla fontana rappresenta la vita, la purezza e la fecondità.
  • Fuoco: Il Vesuvio in eruzione rappresenta la forza distruttiva della natura, ma anche la sua potenza creatrice.
  • Sirena: La sirena Partenope simboleggia la bellezza e l’incanto di Napoli, capace di domare anche le forze più selvagge.
  • Il violino: un chiaro simbolo esoterico. Nel contesto esoterico, può simboleggiare l’armonia dell’universo e le sue leggi nascoste, riferendosi alla concezione pitagorica della “musica delle sfere”, secondo la quale l’ordine cosmico è regolato da proporzioni armoniche. Il violino, quindi, può essere visto come un ponte tra il mondo terreno e quello spirituale, un mezzo attraverso il quale è possibile intuire l’ordine superiore che regola la natura e l’esistenza.
  • La rosa: anch’essa un chiaro simbolo esoterico. E’ un simbolo ricorrente in molte tradizioni esoteriche, tra cui l’alchimia e il Rosacroce. Nell’alchimia, la rosa è spesso associata alla trasformazione e alla purificazione, simboleggiando il raggiungimento della sapienza attraverso il processo di trasmutazione spirituale. Nel simbolismo Rosacroce, la rosa è centrale e rappresenta la conoscenza occulta e la rinascita spirituale. La sua presenza sulla fontana potrebbe alludere ai percorsi di iniziazione e crescita interiore che conducono alla comprensione dei misteri più profondi della vita.

L’Angelo con le zizze: un’entità tra cielo e terra che in realtà è un altra cosa

dettaglio angelo fontana spinacorona napoli

Al centro della Fontana Spinacorona troneggia quello che a prima vista sembra un angelo la cui fisionomia però  si discosta dalle rappresentazioni tradizionali. La parte superiore del corpo, finemente scolpita, rivela tratti femminili con seni esposti, un richiamo alla fertilità e alla vita, temi ricorrenti nell’arte classica e simboli di protezione e nutrimento. La cosa strana è il corpo di un rapace nella parte sottostante.

Per questo motivo la fontana è anche soprannominata la fontana delle zizze (i seni femminili in napoletano).

Tuttavia, ciò che più sorprende è appunto la parte inferiore del corpo, che si trasforma in un intricato intreccio di zampe di uccello, un’immagine potente che evoca la capacità di elevarsi al di sopra del mondo terreno, unendo il cielo alla terra.

In realtà quest’angelo è la raffigurazione della Sirena Partenope metà rapace e metà donna che con l’acqua che le sgorga dai seni cerca di spegnere le fiamme del Vesuvio.

Il violino sulle pendici del vulcano: un legame terreno

Ai piedi di questa figura enigmatica, troviamo un violino, elemento che sembra ancorare la sirena al mondo materiale. Questo strumento, simbolo di arte e cultura, crea un ponte tra il divino e l’umano, sottolineando l’importanza della musica come mezzo di comunicazione universale, capace di trascendere le barriere linguistiche e culturali.

Il violino, con le sue curve delicate e il suono che evoca, diventa un messaggio di armonia e bellezza, un invito a ricercare la pace e l’equilibrio nell’arte e nella vita quotidiana.

Secondo altri invece il violino simboleggia l’irruenza del vulcano. La statua sembra essere stata costruita subito dopo l’eruzione del Vesuvio del 1139 quasi come amuleto per scongiurarne altre.

Stato di Conservazione: Un Appello al Comune di Napoli e alla soprintendenza

Nonostante la sua indiscutibile bellezza e il ricco simbolismo, la Fontana Spinacorona e la sua singolare scultura versano in uno stato di trascuratezza che minaccia la loro sopravvivenza. Questo stato di degrado riflette la più ampia problematica della conservazione del patrimonio culturale in contesti urbani densi e complessi, dove opere d’arte di inestimabile valore rischiano di scomparire sotto il peso dell’indifferenza e del tempo.

fontana spinacorona con la chiesa adiacente

Conclusione

La Fontana Spinacorona, con la sua sirena che domina il Vesuvio e il violino posato ai suoi piedi, sta a simboleggiare non solo l’unicità del patrimonio artistico e culturale di Napoli, ma anche la fragilità di tali tesori di fronte all’avanzare del tempo e alla negligenza umana.

La salvaguardia di queste opere è un dovere collettivo, un passo necessario per preservare la storia, l’arte e la cultura per le generazioni future.

Restaurare la fontana e riscoprire il suo significato non è solo un atto di conservazione, ma un gesto di rispetto verso la nostra eredità comune, un ponte tra il passato e il futuro che attende di essere attraversato.

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