L’albero di Noce è stato da sempre avvolto da un alone di mistero e leggenda, esso è stato da sempre legato alla presenza di streghe e di incantesimi, i quali si sono traslati nella preparazioni di bevande sacre e poi in seguito di liquori.
In tutta Europa sono esistite fin dall’antichità, tradizioni con la loro versione di questo particolare liquore, infatti gia in alcuni documenti degli antichi romani si narra che i Britanni erano soliti radunarsi nelle notti d’estate e che bevevano a turno da un unico calice una bevanda scura prodotta dalle noci.
Il Nocillo detto anche Nocino è un prodotto della Campania, anche se nella zona dell’Irpinia e del Sannio ha avuto una maggiore diffusione.
Era tradizione che le noci venissero raccolte durante la notte del 24 giugno, che corrisponde alla festa di San Giovanni, infatti le noci in quel periodo si trovano nel loro momento “balsamico”, poiché il gheriglio ancora protetto dal mallo verde non presenta acqua al suo interno, cosi da essere ricco di oli essenziali.
Essi venivano recisi dal Noce usando secondo la tradizione strumenti non di ferro, in quanto i metalli avrebbero contaminato il frutto esponendolo piu facilmente all’ossidazione.
Dopo la raccolta venivano lasciate alla rugiada notturna per tutta la notte. Il giorno dopo si mettevano in infusione.
Le noci con utto il mallo venivano lasciate a macerare nell’alcool per trenta/quaranta giorni in bottiglie di vetro ben sigillate ed esposte alla luce del sole, di tanto in tanto venivano agitate per mescolare il prezioso nettare.
Dopo questa fase il composto veniva filtrato e mescolato con uno sciroppo di acqua distillata e zucchero, ed infine aromatizzato con chiodi di garofano e cannella.
La preparazione finiva con il giorno di Ognissanti il Il primo Novembre.
Il Nocillo si presenta con colore scuro e gradazione alcolica abbastanza elevata. Intorno ai 40°, ha proprietà digestive e un sapore amaro.