La chiesa di Santa Maria Maggiore alla Pietrasanta è una antichissima basilica risalente addirittura al 525 fatta edificare dal vescovo Pomponio sui resti di un tempio della dea della caccia Diana e fu la prima chiesa di Napoli dedicata alla Vergine Maria chiamata Santa Maria in Sole e in Luna.
Il campanile della Pietrasanta, chiamata anche “Ad Arcum” che è visibile in Via dei Tribunali è il più antico d’Italia ed è patrimonio dell’Unesco.
La sua particolarità è che sulle sue pareti sono incastonati dei marmi del tempio di Diana preesistente.
Nell parte inferiore si trova un altro bellissimo marmo raffigurante soldati romani che giocano al ludus latrunculorum, un antenato dei giochi da tavolo moderni.
Come arrivare alla basilica della Pietrasanta
Il Complesso della Pietrasanta si trova alle spalle della Chiesa di San Domenico Maggiore di fronte all’istituto Armando Diaz nella zona dei decumani.
Cosa vedere alla basilica della Pietrasanta
Parliamo di Complesso archeologico della Pietrasanta perché racchiude diversi monumenti oltre alla basilica come la cappella funebre della moglie di Giovanni Pontano che affaccia su Via dei Tribunali, il percorso sotterraneo della chiesa con resti di un acquedotto greco romano, resti di antiche domus e porzioni di muro in opus reticulatum che possiamo vedere anche in altre parti della città resti dell’antica Neapolis.
A questi aggiungiamo la Cappella del SS. Salvatore dei Cappuccini, che appartiene all’Arciconfraternita del Cappuccio.
Questo complesso è gestito e valorizzato dalla Associazione Pietrasanta Onlus che si occupa della conservazione e della valorizzazione storico culturale dell’area.
La leggenda del maiale della Pietrasanta
Una leggenda racconta che dove sorge attualmente la chiesa della Pietrasanta ci fosse un tempio della dea Diana e fosse un luogo di ritrovo delle Janare, streghe che avendo venduto l’anima al demonio erano esperte di magia nera e capaci di preparare pozioni magiche.
Il vescovo Pomponio raccontò che la Vergine Maria gli era venuta in sogno chiedendogli di edificare una chiesa proprio in quel punto dove la presenza del demonio era molto forte, per annullare l’effetto del demonio in quella zona di Napoli che si manifestava sotto forma di un maiale che si aggirava da quelle parti di notte spaventando col suo grugnito i passanti.
Però la Madonna chiese al vescovo di edificare la Chiesa solo dopo aver trovato la pietra santa, ossia una pietra coperta da un panno azzurro che aveva il potere di concedere l’indulgenza plenaria a tutti coloro che la baciassero.
Di questa pietra non si hanno tracce ma la leggenda vuole che sotto di essa sia stato sepolto Papa Evaristo, il quinto papa della Chiesa Cattolica dopo San Pietro.
Per rinnovare questo rito di sconfitta del demonio ogni anno i preti della Chiesa di Pietrasanta avevano l’abitudine di sgozzare un grosso maiale affacciati alla finestra della basilica in modo che tutti i fedeli potessero rinnovare la loro fiducia nella Chiesa che aveva sconfitto il male.
Successivamente la cerimonia fu spostata nel Duomo di Napoli che poteva accogliere più fedeli.
Il maiale veniva poi concesso in dono all’Arcivescovo di Napoli che assistiva puntualmente alla cerimonia.
Questo rito macabro continuò fino al 1625 quando il maiale fu sostituito con un ducato d’oro.
Richiami alla presenza di questo maiale si vedono anche in chiesa con raffigurazioni sulle finestre sul campanile e sul quadro del vescovo Pomponio divenuto poi santo che si vede raffigurato in chiesa con un cinghiale.
Il culto della Madonna nera dei cavalieri templari
Un altra leggenda legata alla chiesa di Pietrasanta si cela nei sotterranei che si trovano sotto la basilica.
Si dice che fosse un luogo di ritrovo di cavalieri templari dediti al culto della Madonna Nera e ciò è stato avvalorato da alcune strane iscrizioni trovate sulle pareti.
Si tratta di dodici iscrizioni templari di tipo quadripartite con il classico Signaculum Domine, simbolo cavalleresco tanto caro appunto ai cavalieri templari.
Altro segno ritrovato una croce latina rovesciata che ricorda il simbolo del Santo Graal.
Si dice che durante lavori di restauro del Fanzago nel 1657 fu ritrovata anche una pietra santa proveniente da Sion e portata dai Cavalieri Templari di ritorno da Gerusalemme, da cui prenderebbe nome la Chiesa e che era secondo la leggenda una pietra d’angolo del Tempio di Gerusalemme distrutto.
L’unica cosa che resta è il Muro del Pianto luogo di culto per gli ebrei dove si recano a pregare e lasciare messaggi a Dio inserendoli nelle fessure del muro.
La chiesa della Pietrasanta continua a svelare misteri, non ultimo alcuni strani graffiti che sono emersi ad agosto durante lavori di pulizia dei marmi.
La chiesa viene purtroppo spesso vandalizzata con bombolette spray e graffiti e durante uno dei lavori di pulizia dei marmi del campanile che erano parte del Tempio di Diana sono comparse delle strane incisioni: due profili maschili che guardano in direzione di una figura meno chiara sul lato opposto che pare quasi una divinità in trono
Un mistero quello di Pietrasanta ancora non del tutto chiarito e che riserverà ancora tante sorprese.