Il grande Totò aveva una grande passione per gli animali e si dice che avesse circa 220 cani.
Aveva acquistato un canile alle porte di Roma ed ogni domenica si recava dai suoi amici.
Trasformò il canile in un vero centro residenziale per cani con cucce confortevoli, cucine, fognature, ambulatorio, illuminazione.
Rilevò la struttura quando seppe della tragica morte della vecchia proprietaria che si occupava dei cani la signora Mariolina Mariani.
Durante un’intervista gli chiesero come mai avesse adottato così tanti cani randagi.
E lui nella sua grandezza rispose:
“Duecentoventi cani? E perché? Che se ne fa di 220 cani?!”
– “Me ne faccio, signorina mia, che un cane vale più di un cristiano. Lei lo picchia e lui le è affezionato lo stesso, non gli dà da mangiare e lui le vuole bene lo stesso, lo abbandona e lui le è fedele lo stesso. Il cane è nu signore, tutto il contrario dell’uomo. Io mangio più volentieri con un cane che con un uomo.” Ad un’uomo lo posso anche tradire … A un cane mai, non ce la faccio.
Il cane secondo il principe era come una figura a metà tra un bambino ed un angelo.
Un grand’uomo di nome e di fatto.