Un portale a cura di Marco Ilardi

Francesco Caracciolo: storia dell’ammiraglio che segnò il destino di Napoli

Ritratto ammiraglio Francesco Caracciolo in uniforme storica
Di cosa parla questo articolo
L’ammiraglio Francesco Caracciolo (1752-1799), nobile napoletano e ufficiale della flotta borbonica, divenne protagonista della breve esperienza della Repubblica Napoletana del 1799. Inizialmente fedele al re Ferdinando IV, passò dalla parte dei repubblicani, guidando le navi contro le forze monarchiche. Catturato dalle truppe borboniche con l’appoggio di Horatio Nelson, fu processato sommariamente e impiccato a bordo di una nave nel porto di Napoli. Il suo corpo venne poi sepolto al Borgo Marinari, vicino al Castel dell’Ovo. Figura controversa, ricordata come traditore o come eroe del popolo, Caracciolo è oggi celebrato dalla città con l’intitolazione di via Caracciolo, uno dei lungomari più belli e panoramici di Napoli.
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Figura controversa e affascinante, l’ammiraglio Francesco Caracciolo è uno dei personaggi più emblematici della storia napoletana di fine Settecento. Eroe per alcuni, traditore per altri, il suo nome riecheggia ancora oggi non solo nei libri di storia ma anche nel cuore della città, lungo la celebre via Caracciolo, una delle strade più belle e suggestive di Napoli, affacciata sul mare e sul Vesuvio. La sua vicenda, fatta di fedeltà, ribellione e tragedia, rappresenta uno spaccato cruciale della Napoli borbonica e della breve esperienza della Repubblica Napoletana del 1799.

Chi era Francesco Caracciolo: origini e formazione

Francesco Caracciolo nacque a Napoli il 18 gennaio 1752 da una nobile famiglia di antiche tradizioni. Fin da giovane si distinse per il suo talento militare e la sua passione per il mare, che lo portarono ad intraprendere la carriera navale nel Regno di Napoli. Nel corso della sua vita si formò come uomo di mare viaggiando in Europa e partecipando a diverse missioni strategiche. Il suo nome è oggi legato non solo alla storia della città, ma anche a una delle vie più belle e panoramiche del lungomare: via Caracciolo, che si snoda tra Mergellina e piazza Vittoria con una vista mozzafiato sul Golfo di Napoli e sul Vesuvio.

La carriera militare e il ruolo nella Repubblica Napoletana

Caracciolo divenne ammiraglio della flotta borbonica distinguendosi in numerose battaglie navali. Tuttavia, il momento cruciale della sua vita arrivò nel 1799, quando Napoli fu travolta dagli sconvolgimenti politici seguiti alla Rivoluzione Francese. In quel contesto nacque la Repubblica Napoletana, sostenuta dai francesi e osteggiata dai Borbone. Inizialmente fedele al re Ferdinando IV, Caracciolo finì per aderire alla causa repubblicana, assumendo il comando delle navi della neonata repubblica e combattendo contro le forze fedeli alla monarchia.

La condanna a morte e l’impiccagione

Il suo passaggio di campo segnò il destino dell’ammiraglio. Quando le truppe borboniche, sostenute dalla flotta inglese guidata da Horatio Nelson, riconquistarono Napoli, Caracciolo fu catturato. Processato rapidamente con un tribunale di guerra, fu condannato a morte. La sentenza fu eseguita il 30 giugno 1799: Francesco Caracciolo venne impiccato all’albero maestro di una nave ancorata nel porto di Napoli, alla vista di tutta la città. La sua fine tragica lo rese un simbolo di lealtà al popolo e di resistenza contro l’assolutismo borbonico.

Il Castello Nelson e il legame con l’ammiraglio

Dopo l’esecuzione di Caracciolo, Horatio Nelson – che aveva avuto un ruolo determinante nella sua condanna – ricevette in dono dai Borbone il Castello Nelson (conosciuto anche come Castello di Bronte, in Sicilia). Questo legame storico ha sempre evocato polemiche e dibattiti, poiché la figura di Nelson è vista da alcuni come spietata nella sua intransigenza contro Caracciolo. Il castello rimane oggi un luogo di memoria che richiama anche questa pagina drammatica della storia napoletana.

Il Borgo Marinari e il luogo di sepoltura

Secondo le cronache, dopo l’impiccagione il corpo di Caracciolo venne gettato in mare, ma alcune fonti raccontano che fu poi recuperato e sepolto nel Borgo Marinari, il pittoresco quartiere che sorge accanto al Castel dell’Ovo. Questo borgo di pescatori, oggi frequentato da turisti e amanti del mare, custodisce così anche la memoria di un uomo che pagò con la vita la sua scelta politica e militare. La sua tomba, sebbene in parte dimenticata, è ancora considerata un luogo simbolico per chi vuole ricordare la sua figura.

Via Caracciolo: il tributo della città a un eroe controverso

Napoli ha voluto ricordare Francesco Caracciolo dedicandogli una delle sue strade più iconiche: via Caracciolo, il lungomare che ogni giorno viene percorso da migliaia di napoletani e turisti. Realizzata nell’Ottocento per bonificare l’area costiera, questa via si è trasformata in uno dei simboli della città moderna, capace di coniugare bellezza paesaggistica e memoria storica. Camminando lungo via Caracciolo, con il Castel dell’Ovo da un lato e Mergellina dall’altro, si respira l’eredità di un uomo che con le sue scelte segnò profondamente il destino di Napoli. Oggi il suo nome, inciso nella toponomastica cittadina, non è solo un ricordo del passato, ma anche un invito a riflettere sulle contraddizioni della storia e sul valore della libertà.

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