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Un portale a cura di Marco Ilardi

Sanguinaccio: miracoli e sangue a Napoli

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Il sanguinaccio napoletano a Carnevale è una tradizione ormai perduta che ha origini mistiche e religiose.

Da sempre il sangue ha rappresentato per la cultura e il folklore napoletano un elemento di rituale importanza ,(vedi l’ingrediente principale del sanguinaccio , ora proibito era il sangue di maiale), non a caso nel 1632 fu definita Urbs Sanguinum da un osservatore dell’epoca, rimasto colpito dalle più di tremila reliquie di martiri cristiani, custodite nei diversi conventi e confraternite e nelle dimore private di nobili casate napoletane.

Come si prepara il sanguinaccio

Il sanguinaccio napoletano è un dolce tradizionale di Napoli, tipico della festività di Carnevale.

È preparato con ingredienti come cacao, cioccolato, vino rosso, pinoli, canditi e spezie. La preparazione del sanguinaccio richiede l’utilizzo di un pentolino dove vengono scaldati tutti gli ingredienti fino a ottenere una consistenza cremosa.

Il composto viene quindi lasciato raffreddare e poi servito in coppette o vasetti individuali. È importante sottolineare che il nome “sanguinaccio” si riferisce all’utilizzo di sangue di maiale nella ricetta originale, anche se ora viene spesso sostituito da altri ingredienti per motivi igienici e di preferenza personale.

Il sanguinaccio si preparava con il sangue del maiale raccolto in un recipiente al momento della macellazione.
Il segreto principale deve mescolare subito il sangue ancora caldo per evitare la coagulazione e poi conservarlo in un luogo fresco e asciutto. Dopo qualche giorno, va colato e filtrato da eventuali coaguli che possono essersi venuti a formare.

Da piccolo lo mangiavo sempre e devo dire che è molto più buono di quello che fanno oggi.

Una città con tanti santi legati al sangue

Nel 500 e nel 600 si ebbe a Napoli un incremento del fenomeno dello scioglimento del sangue, ed il mese di Agosto sin d’allora è stato molto proficuo di questi fenomeni, infatti è proprio in questo periodo che abbiamo ancor oggi il maggior numero di liquefazioni di sangue.

Se escludiamo il piu’ famoso San Gennaro , almeno altre 5, delle 23 conosciute  ampolle producono ad Agosto lo scioglimento del sangue.

Abbiamo Sant’Alfonso di Liguori il 2 agosto che purtroppo dal 1980 dopo il terremoto la reliquia è stata perduta.

Nella chiesa di Santa Maria della Mercede al rione Sanità si custodiscono ancora un fazzoletto e una camicia intrisa del suo sangue.

C’è  Santo Stefano che il 3 Agosto e il 26 Dicembre , anche negli ultimi tempi il prodigio non si ripete, l’ampolla  contenente il sangue del santo sono custodite a San Gregorio Armenio, dove sono conservate anche le ampolle di San Pantaleone, il quale è dal 1950 che non si scoglie.

Abbiamo la liquefazione di San Giovanni il 29 Agosto e quello di santa Patrizia, al suo miracolo è possibile assistere nella omonima chiesa in via San Gregorio Armenio il 25 Agosto e anche durante tutto l’anno il martedì mattina.

In piazza San Gaetano nella chiesa di San Lorenzo Maggiore è custodita la reliquia di San Lorenzo, per quanto riguarda quest’ultimo è dal 10 agosto 1560 , data dell’ultima liquefazione che il sangue, che il prezioso liquido non si è più solidificato.

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