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Un portale a cura di Marco Ilardi

Donna Marianna a capa e Napule

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Donna Marianna è un volto di marmo di donna le cui prime notizie su hanno verso il 1594 quando questa statua, chiamata il Capo di Napoli ossia il Capo di Partenope, la sirena Partenope fondatrice della città, fece la sua comparsa incastonata su un massetto di piperno nella zona dell’Anticaglia.

Fu collocata in un angolo tra via Duca di San Donato e via Sant’Eligio.

Il nome “Donna Marianna” le fu attribuito durante i sei mesi della Repubblica napoletana all’epoca di Napoleone, in memoria di Marianna l’eroina della Rivoluzione Francese oggi simbolo della Francia.

Fu messa a Piazza Mercato accanto alla Chiesa di Sant’Eligio, nei pressi della bottega di Gennaro Scarano.

Durante il periodo della rivolta di Masaniello la testa fu strapazzata dagli spagnoli, il naso distrutto ed andò via l’intonaco che la ricopriva.

A causa della rottura del naso della statua che era già un simbolo di Napoli fu addirittura proclamato il lutto cittadino.

Fu restaurata sommariamente e fu spostata nella zona di Piazza Dante davanti alla chiesa di Santa Maria dell’Avvocata, ma il tentativo di ricostruzione del naso fallì miseramente.

Nel 1879 un generoso benefattore Alessandro di Miele, si preoccupò di provvedere personalmente alle spese del restauro che questa volta fu fatto a regola d’arte.

Fu costruito anche un cancelletto intorno alla statua per evitare che fosse presa di mira dagli scugnizzi del mercato.

La statua è stata particolarmente venerata dal popolo nel giorno di Sant’Anna quando tutte le donne si recano a fare gli auguri a Donna Marianna ornandole il capo di fiori e nastri di colori vivaci e mettendole sul petto un laro velo di merletti e fiori al posto del seno.

la testa di napoli donna marianna
la testa di Napoli donna Marianna

Quindi dopo pranzo si svolgono nelle sue vicinanze balletti e tarantelle accompagnato da schiacciatine e damigiane di vino.

La leggenda dice che le persone credevano che la statua avesse doti di preveggenza tipo la sibilla Cumana, e si recavano a parlare per ore con la statua raccontandogli i segreti più nascosti e trattandola come un vero e proprio oracolo da cui trarre risposte ai loro problemi.

Per quanto riguarda la provenienza, guardando il colore e gli intagli del marmo si dice che provenisse dalla chiesa di San Giovanni a Mare, che si trova sempre nella zona del mercato di fronte al Molo Pisacane.

Per questo motivo nell’atrio della chiesa è stata collocata una copia del Capo di Napoli, la testa di donna Marianna. L’originale è invece conservata nel Comune di Napoli, a Palazzo San Giacomo sul pianerottolo dello scalone centrale per proteggere il destino della città nel suo luogo simbolo.

Nel 1975 la Repubblica di San Marino le ha addirittura dedicato un francobollo.

Nel 2011 durante la parata del Carnevale nel quartiere Montesanto, uno dei più importanti carnevali sociali napoletani, ispirato a Panopticon il mostro dai mille occhi, fu eletta madrina dei festeggiamenti.

Qualcuno oggi dice che in realtà la statua rappresentasse la Dea Venere, ma per i napoletani resta sempre a capa e Napule, una statua sproporzionata con la testa più grossa del corpo.

Per questo motivo quando qualcuno a Napoli ha la testa grossa c’è il modo di dire “pare a capa e Napule”.

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