Il Roma quotidiano napoletano che è anche il giornale più antico d’Italia compie 160 anni.
Fu fondato infatti il 22 agosto 1862 quando uscì il primo numero (nella foto) da Pietro Sterbini e Diodato Loy.
Il direttore è Antonio Sasso e la sede è a Santa Lucia in Via Generale Orsini 40, nello stesso palazzo dove ho avuto l’ufficio per ben sette anni della mia carriera.
Nello stesso palazzo morì Francesco Torraca senatore professore universitario, allievo di Settembrini e del De Sanctis che scrisse sul Roma, noto studioso di Dante Alighieri.
Quando è stato fondato Roma non era la capitale d’Italia ma lo era ancora dello stato pontificio ed i suoi fondatori erano dei mazziniani e dei repubblicani.
Negli anni ha avuto diversi proprietari, dall’armatore Achille Lauro al Banco di Napoli negli anni 30.
Per un periodo è stato un giornale vicino al Popolo delle Libertà ma adesso si professa un giornale svincolato da indirizzi politici.
Nel 1980 è stato chiuso e le rotative sono state riaperte solo nel 1990 grazie a Pasquale Casillo che trasferì la sede al Centro Direzionale di Napoli.
Nel 1993 però chiuse nuovamente per riaprire dopo tre anni.
Nel 2013 la società che deteneva il giornale fallì ed i giornalisti si riunirono in una cooperativa per continuare a fare uscire il giornale.
Firme illustri che hanno scritto per il Roma sono Luigi Pirandello e Francesco De Sanctis.
Perché fu chiamato Roma
Il Roma quotidiano di Napoli ma con il nome di un’altra città. Vediamo perché.
Ci furono anni in cui indicare la parola Roma indicava rinascita, da cui la celebre frase “Roma o Morte”.
Il quotidiano napoletano fu chiamato Roma a testimoniare la sua mission di esprimere le proprie opinioni dei garibaldini e dei mazziniani dopo la lunga clandestinità durante il periodo borbonico.
Inoltre c’è da dire che quando il quotidiano è stato fondato Roma era ancora la capitale dello stato pontificio e questo giocò sicuramente un ruolo importante.